Via Sarcapos, si estende per 143 km lungo la costa del Sarrabus, comprendendo i comuni di Castiadas, Muravera, San Vito, Villaputzu, e Villasimius. Una zona poco popolata, dalla densità di molto inferiore a alla media nazionale (25 abitanti/km). Della Via Sarcapos fanno parte oltre al salto di Quirra, punte montuose come il Massiccio dei Sette Fratelli (1.023 m) e quello del Cardiga (676 m), che arrivano al mare e vanno ad arricchire il paesaggio con scarpate scoscese, spiagge e piccole pianure alluvionali. Il cammino si sviluppa lungo le aree pianeggianti costiere dovute alla deposizione di materiale di origine alluvionale; e qui che si incontrano numerosi stagni di varia grandezza tra i quali il più importante è quello di Colostrai.
Caratteristica della Via Sarcapos è la presenza del Flumendosa, il fiume principale del Sarrabus, con la sua valle, prima stretta ed incassata tra i monti, poi distesa in una fertile pianura alluvionale (Sa Forada). Questa conformazione si ripete costantemente, seppur in forma minore, per tutti i corsi d’acqua della zona con carattere torrentizio (Rio Quirra, Rio Picocca). Il Flumendosa, l’antico Saeprus dei romani, è il secondo
fiume della Sardegna per lunghezza (127 km) ed il terzo per ampiezza di bacino (1.826 km). Le vie di comunicazione marittime erano un tempo attive nello scalo fluviale sul Flumendosa di Sarcapos (l’attuale Santa Maria di Villaputzu), di epoca punico-romana e più recentemente di Porto Corallo a Villaputzu.
Sarcapos o (Sarcopos) era un’antica città della Sardegna di epoca fenicio-punica e romana situata nella subregione del Sarrabus, a cui etimologicamente dà il nome. La sua esatta ubicazione è stata a lungo oggetto di dibattito ed oggi si tende a localizzarla nel territorio di Villaputzu, presso il rilievo di Cuccuru Santa Maria, al pochi km dalla foce del Flumendosa. Di essa rimangono alcune tracce come i resti di un edificio che si
presume fosse un tempio e una necropoli che ha restituito oltre 170 sepolture puniche e romane. Oltre alle acque cristalline che lambiscono le sue spiagge e le sue scogliere, in buona parte presidiate da torri aragonesi, il Sarrabus è ricoperto da una fitta vegetazione in cui i profumi di corbezzolo, lentisco, mirto, lecci, querce si mescolano generando fragranze intense. Per quanto riguarda le coste, il Sarrabus vanta uno sviluppo costiero ampissimo nei quali si alternano calette e spiagge incantevoli raggiungibili a piedi tramite
il Cammino 100 Torri e godibili anche a cavallo. I tesori lasciati dall’uomo nel corso della storia amplificano
la bellezza dei suoi luoghi come le domus de janas inglobate nella chiesa di San Priamo a San Vito, oltre ai nuraghi di S’omu’e s’Orcu nella piana di Santa Giusta e quello di Asoru nei pressi di San Vito e tanti altri monumenti artistici e naturali che aspettano di essere visitati e scoperti. La Via Sarcapos parte da
Villasimius ed ha come punto di arrivo Tertenia. Il percorso è caratterizzato dalle lunghe spiagge come quella di Costa Rei e Feraxi. il tempo di percorrenza della Via Sarcapos va dai cinque ai sette giorni, alternando arenili a faticosi sterrati.
Punti di Forza Via Sarcapos presenta una grande presenza di torri e chiese, alternate a paesaggi costieri mozzafiato, ideali per un vacanza lenta e rilassante, grazie alle tantissime strutture ricettive presenti nella zona (soprattutto camping molto ben attrezzati). Come la Via degli Angeli, Via Sarcapos per la sua totalità
ha un elevato numero di chioschi e bar. Un altro punto di forza è il silenzio che le lunghe spiagge offrono ai camminatori: quasi ogni giorno, infatti si affrontano più di 10 km di spiaggia, rendendo il cammino arduo
ma sicuramente suggestivo dal punto di vista ambientale.
Difficoltà Il percorso in se, è assai pianeggiante ma i lunghi camminamenti a bordo spiaggia lo rendono difficoltoso e faticoso per chi non è particolarmente allenato. Per non perdere la magia del cammino lungo la costa, occorrerebbe intervenire nelle peschiere di Feraxi e San Giovanni, per garantire un passaggio
sicuro ed ininterrotto ai camminatori, eliminando svariati chilometri su asfalto. Un’altra diffilcoltà che si può riscontrare soprattutto nel periodo invernale, sono i fiumi e le loro foci: la foce del Flumendosa, per esempio, rimane “sbarrata“ per una decina di mesi l’anno, ed in quelli in cui rimane aperta, sarebbe opportuno indicarne la non percorribilità. A tale problema si potrebbe ovviare sfruttando la deviazione Muravera / San Vito / Villaputzu, o offrendo un servizio di transbordo, in collaborazione proprio con le peschiere, rendendo il cammino ancor più caratteristico. Nelle tappe in località Quirra il cammino 100 torri per la prima volta si addentra per più di 2km lontano dalla costa. Anche l’accoglienza in questa zona è un po’ carente avendo la chiesa di San Nicola come unico alloggio oltre ad un solo albergo. Si renderà opportuno apportare migliorie dal punto di vista dell’accoglienza ai camminatori.