CABRAS, L'ANTICA THARROS SULLA VIA DEI GIGANTI
Il numero dei comuni costieri sardi aderenti al progetto del Cammino 100 Torri cresce quotidianamente: nelle ultime ore, grazie alla preziosa disponibilità dell’amministrazione guidata dal sindaco Andrea Abis ed in particolare grazie alla collaborazione dell’assessore al Turismo Carlo Trincas, si è aggiunto alla lista il Comune di Cabras.
Cabras è il fulcro della penisola del Sinis, un territorio selvaggio in cui i colori dominanti sono quelli della natura: il verde della vegetazione mediterranea, l’azzurro e il blu del mare e le infinità tonalità di bianco, rosa e grigio chiaro dei minuscoli sassolini che si mescolano alla sabbia dorata delle spiagge. È un paesaggio variegato in cui spiccano oltre alle spiagge incantevoli anche zone paludose ricchissime di fauna e monumenti antichissimi.
Il territorio di Cabras è abitato dall’uomo fin dal neolitico, come dimostrato dall’importante villaggio di Cuccuru is Arrius. In epoca nuragica, durante l’età del bronzo, il territorio di Cabras appare intensamente popolato, si contano infatti all’incirca 75 nuraghi. Alla prima metà del I millennio a.C. vengono datate dagli studiosi le imponenti statue di Monte Prama, una necropoli rinvenuta ai piedi del colle omonimo, rinvenute casualmente negli anni settanta e recentemente restaurate. Proprio da queste meravigliose sculture, esposte presso il Museo Civico Giovanni Marongiu, prende il nome la Via dei Giganti che, lungo il percorso del Cammino 100 Torri, prende il via da Bosa e si conclude a Marceddì vicino a Terralba. Il sito archeologico di Tharros, situato su una lingua di terra protesa verso il mare a circa 10 km dal centro cittadino, rappresenta una vera e propria meraviglia storica di Cabras.
Di grande interesse sono le spiagge della penisola del Sinis, un litorale ancora per larghi tratti non costruito nel quale spiccano per bellezza le bianche distese di sabbia di Is Arutas, Maimoni e Mari Ermi.
Tra il XVI e il XVII secolo, su iniziativa della Corona di Spagna, furono costruite lungo il litorale del Sinis di Cabras la Torre di S. Giovanni, Torre Vecchia (o di S. Marco) e la Torre del Sevo (Turr’e Seu). Come le altre torri costiere sarde, esse furono innalzate per proteggere le popolazioni locali dalle incursioni dei pirati e dei corsari barbareschi che provenivano dal vicino Nord-Africa.